La Camera ha definitivamente approvato, con 468 voti favorevoli, la proposta di legge costituzionale che modifica gli articoli 9 e 41 della Carta.
L’articolo 9 «promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione» a cui adesso viene aggiunto che la Repubblica «tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali». L’articolo 41, invece, determina che l’iniziativa economica è libera ma «non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana».
Il testo approvato in Senato, lo scorso 3 novembre, aveva registrato la maggioranza dei due terzi e di conseguenza, entra subito in vigore non essendo sottoponibile a referendum.
Accogliamo con piacere una riforma costituzionale che finalmente accende i riflettori sull’ambiente ma è solo un primo passo, adesso, serviranno leggi, norme, controlli e soprattutto, una comunione di intenti tra etica collettiva e condotta individuale che ci consenta di infliggere un duro colpo al cambiamento climatico che, purtroppo, stiamo vivendo.