In ognidove, la Settimana Santa è piena di celebrazioni volte a rivivere le sofferenze di Gesù.
Nell’Aspromonte orientale, più precisamente, a San Luca la Settimana Santa è molto sentita dagli abitanti: il giovedì, la prima Santa Messa per rivivere l’ultima cena e la lavanda dei Piedi dove, al termine della celebrazione, si distribuisce del pane ai fedeli offerto da famiglie che hanno chiesto, o ricevuto, una grazia.
Il venerdì si celebra la passione di Gesù attraverso la Messa e il pellegrinaggio cittadino della statua della Madonna Addolorata verso una delle case del borgo antico dove le donne si recano per piangere la morte “del Caro Figlio” (du caru fijju). Alla sera, poi, si assiste alla “Chiamata”, ovvero, l’annunciazione della morte di Gesù alla Madonna.
La mattina del sabato santo si tiene la “Processione a Storta”, un momento in cui le tre statue di San Giovanni Apostolo, della Madonna e di Gesù Morto si portano dalla Chiesa al Calvario e dal Calvario alla Chiesa, dove poi, per tutto il giorno, gli abitanti si recheranno per far visita alla Madonna e a Gesù morto. Nella notte di sabato si annuncia la Resurrezione con la “classica” Veglia e la seguente Messa di mezzanotte.
La SS Pasqua si apre con “l’Affruntata“, una serie di processioni che si celebrano per le vie del paese: la Madonna in lutto, posta nelle prime ore del mattino nel Calvario, piange ancora la morte di Gesù. Nel mentre, dalla Chiesa parte la statua di San Giovanni che fa avanti e indietro dal Calvario, per ben nove volte, in delle corse che aumentano di velocità verso la fine rappresentando metaforicamente l’annuncio alla Madonna della Resurrezione di Gesù. La statua di Cristo, proprio sul finire dei “viaggi” di San Giovanni, si muove verso il luogo nel quale si celebrerà, di lì a poco, l’incontro fra Madre e Figlio. Alla fine dei 9 viaggi, San Giovanni fa incontrare la statua di Gesù e quella della Madonna, proveniente dal Calvario, in una scena ben precisa: la Madonna, ancora coperta dal manto nero, vede il figlio vivo e viene “svelata”, apparendo in tutto il suo splendore con un meraviglioso abito azzurro.
L’Affruntata è un rito che si celebra da secoli nel paese di San Luca, in tantissimi accorrono per assistere alla “svelata” della Madonna, un momento che infonde pace e serenità.
L’emozione di questo momento sale ancor di più osservando le donne anziane del paese mentre cercano di avvicinarsi per toccare la statua della Madonna che, secondo la tradizione popolare, in questi momenti diventa ancor più miracolosa.
Un’esperienza che, almeno per una volta nella vita, merita di essere vissuta perchè, oltre al significato religioso, si tratta di un momento di incontro, nel quale si rivedono vecchi amici, si riabbracciano coloro che studiano, lavorano o vivono lontani.
“A cunfrunta” significa tutto questo, un’altra piccola storia d’Aspromonte che regala grandi emozioni.