L’Aspromonte è ricco di tradizioni antichissime, alcune delle quali resistono ancora dopo più di mille anni: una di questa è la festa delle “Pupazze” (o delle Persephoni) che affonda le sue origini nei miti magnogreci.
Il culto di Persefone e di sua madre Demetra erano celebrati a Eleusi, polis greca, in cui venivano celebrati i misteri eleusini, riti misterici che si celebravano, ogni anno, proprio nel santuario di Demetra.
Nella Chòra, Bova (capitale della Bovesia), in occasione della ricorrenza cristiana delle Palme, si perpetua un rito arcaico che prende origine proprio dai misteri eleusini: la festa delle Pupazze.
Nel VII sec. a.C., Eleusi diventò parte dello Stato di Atene e, proprio grazie a questo, i riti si estesero a tutto il mondo magnogreco.
Questa festa è molto sentita dai bovesi che, con largo anticipo, si ritrovano e danno forma alle Pupazze, grande figure femminili create dal paziente intreccio di rami d’ulivo sorretti da una “colonna vertebrale” fatta di canna. Alla fine della composizione, le pupazze vengono vestite con fiori, frutta e primizie per poi essere portate fino alla Chiesa di San Leo dove verranno benedette.