La parola “resilienza” è nota ai più grazie ad alcuni personaggi che l’hanno diffusa sui social network ma, in ecologia, esprime un concetto usato per descrivere la capacità di adattarsi ad un cambiamento, di superare un evento imprevisto e fare tutto ciò che serve, anche in condizioni eccezionali.
La parola resilienza deriva dal latino resiliens (dal verbo resilire) che significa rimbalzare e questo rende ancor più chiaro il perchè del suo utilizzo in questi casi.
Esempi molto vicini a noi, banali ma estremamente significativi, sono (purtroppo) sotto i nostri occhi: un bosco che riprende terreno dopo un incendio, un ciuffo d’erba che nasce dall’asfalto, la vegetazione che sopravvive tra il cemento, gli uccelli che imparano a vivere in città, gli insetti che riescono ad adattarsi a qualunque ambiente, etc.
C’è differenza, tanta differenza tra la resilienza e la resistenza: più grande è un sistema, più complesse sono le variabili che possono intervenire. Superare le difficoltà dell’ambiente è identificata come la resistenza mentre la resilienza si può descrivere come la rapidità di recupero di un organismo, di un sistema da un danno o un evento distruttivo.
Volendo parlare di ciò che purtroppo ci ha interessato, di fronte al fuoco, alberi diversi reagiscono in modo diverso: il leccio, ad esempio, è resiliente, dopo il passaggio del fuoco la parte aerea dell’albero muore ma dalla parte ipogea e dalle radici, se non compromesse definitivamente dal fuoco, si sviluppano le gemme che daranno origine ad una nuova pianta.
C’è la resistenza di alberi come lecci e ginepri che crescono in mezzo alle rocce che riescono a vivere oltre le intemperie e la scarsità di nutrimento; c’è resistenza nell’edera che riesce si arrampica sulle più impensabili superfici rocciose pur di vivere, c’è resistenza nella peonia che è simbolo di un territorio che non vuole abbandonare la propria storia.
Gli ecosistemi mediterranei, come quello aspromontano, hanno sviluppato una forte resilienza, affrontando e adattandosi nel tempo a grandi variazioni ambientali come temperature estreme, incendi, alluvioni e forti venti permettendo loro di preservare e sviluppare il proprio habitat.
Il bosco si configura quindi come un sistema resiliente, un sistema che cerca di sfruttare tutte le capacità di assimilazione dei cambiamenti e corrispondere a più avanzati livelli di stabilità. Riassumendo un pò quello che vogliamo provare a trasmettere con questo pezzo è come un episodio negativo possa essere trasformato in una possibilità che, al momento dell’evento, appaiono inimmaginabili ma che possono costituire un momento di cambiamento positivo nei riguardi della biodiversità.